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Animale Socievole e Socializzante 

 


Corre, salta, nuota, trasporta grossi carichi: il cavallo è un animale forte e potente. Ma in realtà in natura ama passare molte ore in relax a brucare l’erba e non gradisce poi così tanto gli ostacoli e nemmeno i carichi. Ha però una straordinaria capacità di adattamento ed è molto affettuoso non solo con i suoi simili ma anche con gli esseri umani.

Pur non essendo certo un animale da appartamento, è molto affettuoso. Tuttavia, a differenza di tanti altri animali con cui entriamo in contatto più facilmente e per motivi diversi, il cavallo spesso lo vediamo solo nei maneggi, una volta ogni tanto. Magari lo cavalchiamo e qualche volta tentiamo un approccio, accarezzandolo con un po’ di timore. Pur essendo infatti un animale addomesticato da molto tempo, ha mantenuto una parte selvatica che lo rende affascinante e misterioso allo stesso tempo. Eppure il rapporto con l’uomo è fondamentale per il cavallo addomesticato.

I cavalli hanno tre caratteristiche fondamentali: vivono in branchi, hanno una struttura gerarchica organizzata e non sono rigidamente territoriali.

Ma chi è veramente il cavallo?  A questa domanda non è semplice rispondere: «Della mente del cavallo sappiamo pochissimo - dice Sabrina Giussani, veterinaria comportamentista appassionata di cavalli – l’abbiamo sempre considerato una sorta di motocicletta, un animale addestrato a rispondere meccanicamente ai nostri comandi». E studiare questi equini in condizioni davvero naturali non è facile. I cavalli che vediamo galoppare liberi e selvaggi nei film western, come ne "Gli Spostati"  di John Huston (1961) in realtà non sono animali selvatici, ma rinselvatichiti. Erano animali domestici che sono scappati, o sono stati abbandonati e sono tornati alla vita naturale. Perché i veri cavalli selvatici, in America, si sono estinti circa 10.000 anni fa, probabilmente per colpa dell’uomo. Furono poi gli Spagnoli, nel XVI secolo, a riportare i cavalli in quelle terre e quelli che vediamo nei film sono i loro discendenti.  In Europa l'estinzione è più recente: il cavallo di Przewalski – una specie rimasta selvatica - si è estinto negli anni ’50. 


Ma il dato sicuro e fondamentale è che si tratta di un animale sociale. Vive in gruppi dove tutti si conoscono individualmente; in esso si creano rapporti differenziati, di solito ognuno ha un suo "amico del cuore".  All’interno del gruppo, nel tempo, si creano delle gerarchie e di solito il capo è una femmina anziana, che ha maturato diverse esperienze e conoscenze. Nella comunità dei cavalli, inoltre si deve anche "lavorare" per il bene di tutti: a turno qualcuno veglia e controlla l’arrivo di eventuali predatori mentre gli altri si riposano.

Socialità e socievolezze nel cavallo sono caratteristiche fondamentale per l’addomesticazione; nella struttura sociale del branco, infatti, c’è posto anche per l’essere umano. «All’inizio si cerca di essere accettati alla pari, in un ruolo di simile, di cospecifico – spiega Antonio Lucio Catalano, professore di Scienze e Tecniche Equine all’Università di Parma - poi si cerca di diventare un consimile dominante». Senza spaventare il cavallo, senza minacciarlo, senza picchiarlo, come si è fatto in passato e purtroppo si continua a fare ancora spesso.
Secondo gli esperti, invece, si dovrebbe usare molto la voce, parlando a lungo all’animale e ringraziandolo ogni volta per quello che fa. Perché per questo quadrupede avere un peso sul dorso è una costrizione e non è così naturale per lui sopportare una sella ed un morso in bocca. Per non parlare di un percorso a ostacoli dato che, per natura, i cavalli sono portati a aggirarli piuttosto che saltarli.



«Il cavallo – afferma Michela Minero, ricercatrice della Facoltà di Veterinaria all'Università di Milano, specializzata nella specie equina - ha una profonda necessità di comunicare e di fare delle cose in compagnia di qualcuno, un suo simile oppure anche un essere umano».
Finora abbiamo parlato del cavallo in termini generici. Ogni cavallo in realtà è un individuo, ha caratteristiche proprie, una personalità, che si crea in base alla sua storia e alle sue esperienze. E molto importante è quello che vive nei primi anni di vita compresi i contatti con gli esseri umani. Come per tutti i mammiferi, anche per il cavallo è fondamentale il rapporto con la madre: «La cavalla è attaccatissima al suo puledro – racconta Catalano - e lo difende da tutti gli intrusi, compreso il proprietario, se non ha con lui un rapporto più che buono».



In natura, la nascita avviene all’interno del branco e le altre femmine fanno cerchio intorno alla partoriente. Poi il piccolo viene accudito assiduamente non solo dalla madre, ma anche dalle “zie”, che la aiutano e le permettono di pensare un po’ a sé, per esempio di mangiare in tranquillità. Il puledro è circondato di così tante cure (e ansie) anche perché sin da appena nato si regge sulle zampe e può camminare. Questo vuol dire che fin da piccolo il cavallo – a differenza di cani e gatti che i primi tempi stanno attaccati alla mamma - può allontanarsi rischiando di mettersi nei pericoli. Pericoli che imparerà a riconoscere solo con l'esperienza e l'insegnamento degli adulti.


Devono, infatti, passare sei mesi prima che il puledro sia in grado di staccarsi dalla mamma “chioccia” per passare più tempo con i suoi coetanei, un po’ come avviene per i bambini che cominciano la scuola. Per un lungo periodo il cavallo resta nel gruppo di giovani con cui potrà esplorare il mondo e imparare giocando. Il confronto e il rapporto con un gruppo di amici rimarrà importante per tutta la vita. Magari passando con loro diverse ore in ozio. Ai cavalli, infatti, piace molto passare il tempo in assoluto relax e in natura passano la maggior parte della giornata a brucare l’erba.

articoli liberamente tratti da www.focus.it



VOCABOLARIO DEL CAVALLO



IL NITRITO.

Usato solo in situazioni speciali: un richiamo per ritrovare il branco perduto. La madre nitrisce per chiamare il puledro

LO SBRUFFO.

Esprime un saluto o un fastidio, con la familiarità si può imparare a riconoscere il tipo di messaggio.



IL GRUGNITO SOMMESSO.

Un lamento a bassa voce in caso di forte dolore.



LE URLA.

Le grida sono tipiche delle lotte tra stalloni.

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